Il Real Madrid arrivò alla finale in scioltezza: eliminò infatti prima l’Anversa agli ottavi con un risultato complessivo di 8-1, poi sconfisse ai quarti di finale il Siviglia in un derby spagnolo, dominando 8-0 all’andata e pareggiando 2-2 al ritorno. In semifinale incontrò gli ungheresi del Vasas Budapest che batté nettamente per 4-0 al Bernabéu, permettendosi poi di perdere per due reti a zero in Ungheria nella gara di ritorno.
Più complesso fu il cammino del Milan: i rossoneri dovettero infatti prima passare per il turno preliminare, soffrendo molto contro il Rapid Vienna e passando il turno solo alla “bella” giocata a Zurigo e vinta per 4-2. Agli ottavi di finale eliminarono agevolmente i Rangers Glasgow con un punteggio complessivo di 6-1, mentre ai quarti fu la volta del Borussia Dortmund, sconfitto per 4-1 al ritorno, dopo l’1-1 dell’andata. In semifinale dovettero incontrare il forte Manchester United che fu però letteralmente decimato dopo il tragico disastro aereo di Monaco di Baviera avvenuto durante il viaggio di ritorno da Belgrado dopo il quarto di finale contro la Stella Rossa. I red devils riuscirono comunque a mettere in difficoltà i rossoneri, battendoli per 2-1 all’Old Trafford, ma vennero poi eliminati con una sconfitta per 4-0 a San Siro.
Le due squadre
Real Madrid
Il Real Madrid in quella stagione aveva vinto il proprio campionato in scioltezza, combattendo per le prime partite contro l’Athletic Club Bilbao ma poi, dall’undicesima giornata, comandando la classifica fino alla fine per un totale di diciannove giornate consecutive. Le merengues si presentarono alla finale con un Di Stéfano in grandissima forma, capace di segnare, 38 reti in 37 giornate con una media di 1,03 gol a partita.La squadra, agli ordini dell’argentino Luis Carniglia, era solita scendere in campo con il 3-3-1-3, detto anche forcone. L’attacco era quello classico che aveva già l’anno precedente alzato al cielo la Coppa dei campioni, con Di Stéfano, Kopa e Gento. In difesa, oltre ai soliti Atienza e Lesmes, c’era l’uruguagio José Santamaría.
Milan
Il Milan nella stagione 1957-1958, allenato da Giuseppe Viani, nonostante una discreta formazione, non fece bene: arrivò infatti solo nono in Serie A e fu eliminato dal Bologna ai quarti di Coppa Italia 1957-1958, mentre riuscì a fare bene solo in Coppa Campioni, arrivando appunto fino alla finale.La squadra schierava tra i pali Narciso Soldan, che in realtà era il secondo portiere (il primo era Lorenzo Buffon, parente alla lontana di Gianluigi Buffon). In difesa Fontana, Beraldo, Cesare Maldini e Luigi Radice, quest’ultimo poi allenatore di successo capace di vincere con il Torino il primo scudetto post-Superga. A centrocampo i rossoneri schieravano lo svedese Nils Liedholm, in quel periodo in netto calo rispetto allo splendore delle stagioni precedenti, e gli azzurri Bergamaschi e Danova. L’attacco era formato dall’italo-uruguagio Juan Alberto Schiaffino, con all’attivo dieci reti stagionali, e gli argentini Grillo e Cucchiaroni.
Finale 28 maggio 1958, Stadio Heysel, Bruxelles, Belgio
REAL MADRID – MILAN 3-2
59′ Juan Alberto Schiaffino, 74′ Alfredo Di Stefano, 78′ Grillo, 79′ Rial, 107′ Francisco Gento (ai supplementari) 3-2
REAL MADRID: Juan Alonso (c); Ángel Atienza, José Santamaría, Rafael Lesmes, Juan Santistebán, José María Zárraga, Raymond Kopa, José “Joseíto” Iglésias, Alfredo di Stéfano, José Héctor Rial, Francisco Gento. CT: Luís António Carniglia.
MILAN: Narciso Soldan; Alfio Fontana, Cesare Maldini, Eros Beraldo, Mario Bergamaschi, Luigi Radice, Giancarlo Danova, Nils Liedholm (c), Juan Schiaffino, Ernesto Grillo, Ernesto “Tito” Cucchiaroni. CT: Giuseppe “Gipo” Viani.
Arbitro: Albert Alsteen (Belgio)