La Norvegia ottenne buoni risultati nella seconda metà degli anni ’30. Alle Olimpiadi 1936 batté la Germania padrona di casa vinse il bronzo classificandosi terza, dietro l’Italia e l’Austria. Gli stessi azzurri, nel 1938, eliminarono la squadra (2-1 dopo i tempi supplementari) al debutto in un Mondiale. Seguì un lungo periodo di lontananza dai massimi palcoscenici: dal secondo dopoguerra sino agli anni ’80 la Norvegia fu una delle nazionali più deboli d’Europa, mancando ogni qualificazione a Europei o Mondiali e spesso concludendo i gironi di qualificazione agli ultimi posti. Gli anni ’80 iniziarono con una vittoria contro la Bulgaria, un largo successo per 6-1 contro la Finlandia (con quattro gol di Pål Jacobsen) e una vittoria contro la Svizzera in una gara di qualificazione al campionato del mondo 1982. L’entusiasmo non si spense neanche dopo la sconfitta per 4-0 del 1980 contro l’Inghilterra.
La prospettiva di qualificazione a Spagna 1982 svanì dopo le sconfitte di misura patite nella primavera del 1981 contro Ungheria e Romania. Il 9 settembre 1981, contro l’Inghilterra all’Ullevaal Stadion, la Norvegia volle riscrivere la storia. Fino ad allora aveva sempre perso contro gli inglesi (5 sconfitte in altrettante partite ufficiali, con 2 gol fatti e 24 subiti). Malgrado lo sfavore dei pronostici, la squadra scandinava, guidata da Tom Lund e dal giovane Hallvar Thoresen, che avevano saltato la partita di andata a Wembley l’anno prima, ritrovò slancio. L’iniziale gol di Bryan Robson portò in vantaggio gli inglesi, ma a metà del primo tempo la Norvegia trovò il pari con un cross di Tom Lund che finì in rete senza essere toccato da Roger Albertsen, a cui fu comunque assegnato il gol. Il gol del vantaggio norvegese arrivò prima della fine della prima frazione e portò la firma di Hallvar Thoresen. Nel secondo tempo, nonostante la pressione inglese, il risultato non cambiò e i norvegesi portarono a casa una storica vittoria, sebbene inutile ai fini della qualificazione al Mondiale spagnolo.
Lund si ritirò dalla nazionale alla fine del 1982, non prima di aver segnato un gol, il primo dell’incontro, nella partita vinta per 3-1 contro la Jugoslavia e valida per le qualificazioni al campionato d’Europa 1984. Gli altri gol della gara furono di Økland e Åge Hareide. A metà delle eliminatorie i norvegesi parvero avere ottime chance di qualificarsi per la fase finale dell’Europeo, ma il ritiro di Lund pesò: la squadra ottenne un solo punto in classifica nelle restanti partite e restò ancora una volta fuori dalla fase finale della rassegna continentale.
La nazionale olimpica norvegese terminò poi al terzo posto il girone di qualificazione alle Olimpiadi del 1984, dietro Polonia e Germania Est. Malgrado il piazzamento sfavorevole, il boicottaggio delle Olimpiadi di Los Angeles deciso dal blocco orientale fece sì che la Norvegia subentrasse al posto dei tedeschi orientali. La Norvegia esordì contro il Cile e pareggiò senza reti, poi perse di misura contro la Francia e batté inutilmente per 2-0 il Qatar, rimanendo fuori al primo turno. Durante il torneo si misero in luce Per Egil Ahlsen, Terje Kojedal, Tom Sundby e il portiere Erik Thorstvedt, che sarebbero divenute colonne della nazionale negli anni a venire. A metà degli anni ’80 la Norvegia ottenne altri risultati deludenti. Rimane comunque negli annali una vittoria per 2-1 del settembre 1985 contro gli italiani, per altro detentori del titolo mondiale, in amichevole allo stadio Via del mare di Lecce. Qualche settimana dopo il successo di Lecce, la Norvegia perse per 5-1 in casa contro la Danimarca in una partita di qualificazione al campionato del mondo 1986. Nella primavera del 1986 la Norvegia batté in amichevole anche i futuri campioni del mondo dell’Argentina per 1-0 all’Ullevaal Stadion. Dopo la mancata qualificazione a Messico 1986, la Norvegia rimase fuori anche dal campionato d’Europa 1988.