Insieme all’Inghilterra, quella scozzese è la nazionale di calcio più antica del mondo. Le rappresentative delle due nazioni avevano disputato una serie di partite al The Oval di Kennington (Londra) dal 1870 al 1872. All’Hamilton Crescent di Glasgow, il 30 novembre 1872, disputarono poi la prima partita internazionale della storia del calcio (l’incontro terminò con un pareggio per 0-0). Tutti gli undici calciatori scesi in campo per la Scozia militavano nel Queen’s Park.
Per i successivi quarant’anni la nazionale scozzese giocò solo contro le selezioni delle Home Nations, vale a dire Inghilterra, Galles e Irlanda (IFA). Nel 1883 iniziò il Torneo Interbritannico, che portò le partite da un livello amatoriale a un livello professionistico. Le partite contro l’Inghilterra iniziarono a farsi particolarmente sentite e si sviluppò con gli inglesi un’accesa rivalità.
La Scozia perse solo 2 delle prime 43 partite disputate. Solo nel 1903 subì una sconfitta da una squadra diversa dall’Inghilterra, perdendo per 0-2 in casa contro l’Irlanda. Questa striscia positiva fece più volte issare la Scozia al primo posto della classifica mondiale Elo, elaborata nel 1998 per il periodo dal 1876 al 1904. La Scozia vinse il Torneo Interbritannico in 24 occasioni, condividendolo almeno con un’altra squadra in ben 17 occasioni. Una vittoria degna di nota fu colta nel 1928. Il 31 marzo di quell’anno la rappresentativa in casacca blu batté sonoramente a Wembley i bianchi d’Inghilterra con il risultato di 5-1 dinanzi ad una folla di 80.868 spettatori, in una gara leggendaria. La compagine, capitanata da Jimmy Mc Mullan, è passata alla storia col soprannome di Wembley Wizards (I Maghi di Wembley). Altra vittoria di rilievo è quella ottenuta, sempre a Wembley, contro gli eterni rivali inglesi freschi campioni del mondo il 15 aprile 1967 nel corso dell’ultimo incontro di quell’edizione del Torneo Interbritannico. In quell’occasione la Scozia si impose con il risultato di 3-2, schierando Simpson, Gemmell, Greig, Bremner, Mc Kinnon, Mc Creadie, Mc Calliog, Baxter, Wallace, Law, Lennox. I calciatori di quella squadra scozzese furono soprannominati i maghi di Wembley.
La nazionale disputò la sua prima partita fuori dalle Isole Britanniche nel 1929, quando batté a Bergen la Norvegia per 7-3. Nelle amichevoli successive contro le altre selezioni europee ottenne vittorie contro la Germania e la Francia, per poi perdere contro il Wunderteam dell’Austria e contro l’Italia nel 1931.
Negli anni trenta la Scozia era considerata una delle quattro nazionali più forti del mondo, assieme a Inghilterra, Italia e Austria. Come le altre Home Nations, la Scozia non poté tuttavia qualificarsi per il mondiale negli anni ’30, dal momento che la FIFA aveva escluso le quattro federazioni per via di un disaccordo sullo status dei calciatori dilettanti. Le quattro federcalcio, inclusa quella scozzese, rientrarono nella FIFA dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1947 si tenne ad Hampden Park una partita tra una rappresentativa del Regno Unito e il Resto del mondo per celebrare l’avvenuta riconciliazione.