La società fu fondata il 28 ottobre 1900 con il nome di Sociedad Española de Football da Octavi Aballí, Lluís Roca e Àngel Rodríguez Ruiz, tre studenti di ingegneria dell’Università di Barcellona, con l’intenzione di creare un club sportivo formato solamente da giocatori spagnoli, sul modello del Català. Con quest’ultima squadra l’Español disputò i primi incontri della sua storia, di cui però non sono stati documentati i risultati. Nel 1901 la squadra, assorbendo la fallita Deportiva Santanach, assunse il nome di Club Español de Foot-Ball. L’anno seguente l’Español esordì nella neonata Coppa di Spagna, di cui detiene il primato di essere la prima squadra a segnare nella manifestazione, mentre nel 1903 ebbe il primo incontro con una squadra straniera, il Tolosa.
Nel 1906, a causa dell’abbandono della squadra da parte dei giocatori per motivi prevalentemente di studio, l’Español interruppe la propria attività per riprenderla tre anni dopo, sotto forma di società polisportiva (le prime sezioni ad essere attivate furono, assieme a quella calcistica, quella di ju-jitsu, scherma e boxe) con il nome di Club Deportivo Español. Nel 1911 la squadra acquistò i primi calciatori stranieri, mentre l’anno successivo il re Alfonso XIII conferì alla società il titolo di Real[2][5]. Negli anni successivi l’Español iniziò ad affermarsi in campo regionale vincendo quattro volte (1904, 1912, 1915 e 1918) il campionato di Catalogna, mentre negli anni venti la squadra cominciò ad affermarsi anche a livello internazionale grazie a dei tour disputati in Europa e in Sudamerica (dove sfidò anche le nazionali argentina e uruguayana), durante i quali si misero in luce diversi giocatori, tra cui il portiere Ricardo Zamora. Altro avvenimento degno di nota fu l’apertura, nel 1923, dello stadio di Sarriá, destinato ad ospitare gli incontri in casa della squadra.
Il dopoguerra (1940-1960)
Interrotta l’attività nel 1936 a causa della guerra civile, l’Español tornò attiva al termine delle ostilità centrando nel 1940, alla prima stagione dopo la fine del conflitto, la sua seconda vittoria in Coppa del Re (all’epoca Copa del Generalísimo), ottenuta sempre ai danni del Real Madrid (2-1). A questo trionfo seguirono due decenni di piazzamenti di media classifica, con un’impennata all’inizio degli anni cinquanta, in cui l’Español conquistò due quarti posti consecutivi nelle stagioni 1952-53 e 1953-54.L’esordio in Europa e le prime retrocessioni (1960-1980)
Nella stagione 1961-62 l’Español esordì in Europa giocando la Coppa delle Fiere: alle buone prestazioni offerte dalla squadra (che fu eliminata ai quarti di finale) in campo europeo fece da contraltare un campionato sottotono che costò, al termine della stagione, la prima retrocessione in Segunda División. Riguadagnata prontamente la massima serie, l’Español, trascinato da Alfredo Di Stéfano, rigiocò la Coppa delle Fiere nella stagione 1965-66 (in cui venne eliminato ancora una volta ai quarti di finale in un derby barcellonese con il Barcellona) e guadagnò il terzo posto nella stagione seguente. A questo risultato però seguì un calo delle prestazioni da parte della squadra, che al termine della stagione 1968-69 retrocesse nuovamente in seconda categoria. Risalito subito in massima serie, l’Español disputò durante gli anni settanta dei campionati di media classifica, partecipando per due volte alla Coppa UEFA grazie ad un terzo e quarto posto, ottenuti rispettivamente durante le stagioni 1972-73 e 1975-76.
Palmarès
Trofei nazionali 4 Coppe del Re